Nato nell’isola di Minorca nel 1978, fu attirato dalla pittura di 21 anni.La sua pittura ricerca l’eleganza, la misura, la suggestione e l’energia. Si descrive come portato a studiare i classici, per questo avrebbe avuto sempre rapporti conflittuali con i suoi insegnanti, più portati a incoraggiare esiti avanguardistici, si sente perciò libero di rappresentare la figura umana, utilizzandola come strumento onirico, che porta a vagare con l’immaginazione. Cerca perciò di ricreare l’aura dei classici, attraverso una dimensione atemporale. I suoi punti di riferimento sono: l’arte greco-romana, la linea di Ingres, il colore di Redon e l’essenza di Velazquez.
SITO DELL’ARTISTA
Quando hai scoperto che l’arte avrebbe fatto parte della tua vita?
Quest’idea crebbe a poco a poco. Da quando ero piccolo, mi affascinava lo studio di My uncle, the painter and engraver Blas García and I grew up with this vocation latent. Nevertheless, first dreamed of being a postman, I liked the idea of \u200b\u200bwalking to work with cart, dispensing information. After I found myself in a phase ambitious and wished to be a vet (I had always been in love with the cats), but this sign finished studying the sciences I was not able to add two numbers without using her fingers and drew in class. Finally I entered the Academy of Fine Arts in Barcelona with the intention of training as an illustrator, an illusion which I rejected, and almost without realizing it, I began to get into art galleries.
Sottolinei spesso l’importanza di studiare i classici. È possibile analizzare le loro opere, creando però qualcosa di originale?
Nessuno è capace di creare partendo da zero, la creazione è una revisione del precedente, un novo indirizzo sotto una prospettiva più attuale. Il mio amore per i classici mi ha portato al loro studio e a farmi contaminare dalla loro aura. Mi piace. Una parte di me s’identifica con questo universo antico, ma più come evocazione poetica che come desiderio. Studiare i grandi classici attraverso la contemplazione mi è risultata un’esperienza tanto soddisfacente quanto produttiva, ma non sto sostenendo che si debba raccomandare questa pratica come sistema.
Quale parte ha la funzione dell’influenza ha l‘arte orientale nelle tue opere?
La sua funzione è innocentemente accessoria: il fascino per l’esotico.
L’esotico, secondo me, è ciò che ha un’aura magica, di mistero. È sinonimo d’ignoranza ritenere che
Ciò che è lontano è sempre migliore di ciò che è vicino, e l’immaginazione lo converte in qualcosa di eccezionale, in tutto ciò che ci piacerebbe fosse.
Pensi che l’uso della figura dia ancora la possibilità di esprimere qualcosa di nuovo?
Forse, però è una questione che non mi coinvolge, perché il fine del mio lavoro non è l’innovazione, ma la ricreazione e il diletto. Penso sia una volgarità cadere nell’antiquato compromesso dell’innovazione, mi sembra inoltre una riflessione un po’ distratta quella che si fonda sulla negazione e non sulla creazione. Lo sperimentale si caratterizza per essere uno stato di transizione tra la maturità e il fallimento. La ricerca attraverso l’alternativa è uno slancio lodevole, ma non m’interessa. Il mio lavoro è molto più umile.
Le tue opere suggeriscono una sensazione d’armonia. Perché una scelta così inusuale in un periodo in cui si cerca di realizzare immagini perturbanti, come un pugno nello stomaco dell’osservatore?
La forza e il carattere si confondono troppo frequentemente con l’essere sgradevole. L’asprezza è sempre facile e ricorrente, non ho mai compreso gli artisti che si rifugiano nell’angustia, tantomeno il loro pubblico. Pratico l’economia della sofferenza, tanto nella mia vita quanto nel lavoro. Prima di tutto desidero trasmettere quello che mi risulta piacevole e riviverlo in ogni opera, come una leggerezza della vita mediterranea.
Qual è la funzione del colore nelle tue opere?
Pongo le risorse plastiche sotto l’imperativo della figura umana. La figura comanda, io faccio quello che mi chiede. Normalmente utilizzo grandi aree di colore per generare impatto, e delicate sfumature per riprodurre le qualità della pelle umana.
Fai degli schizzi preparatori o dipingi direttamente sulla tela?
Quasi mai lavoro con degli bozzetti, perché mi annoiano. Eseguo direttamente sopra la tela un disegno col carboncino, prima della pittura, che mi permette di adattare il disegno, in modo da conseguire l’intenzione dell’opera in tutta la sua freschezza originale. Non è nemmeno frequente che interpreti modelli, fotografie o riferimenti of nature, always work with the imagination.
What is beauty for you?
A work is beautiful when it want to hang on the walls of my house. What I find enjoyable, I suggest that feelings before thoughts. My quest for beauty has always intuitive and irrational, I do not dare to rationalize it too much. From Plato to the present day the aesthetic discourse has grown almost without obtaining any consent, from here we deduce that apiretico. Perhaps you have forgotten this discussion of the arbitrariness of personal taste on the whole theory.
It was difficult to enter the art market?
In this small island in the Balearics, Menorca, I was easy. Here bargaining with the galleries are very nice and I have always been supported. Off the island, was not so easy. I'm learning, little by little, how it works. In the Faculty of Fine Arts there was no discipline in what is taught the art market. It is obvious, because if the teachers had had any idea of \u200b\u200bhow the market would have left teaching for a living painting.
(Sabrina Abeni)
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