How many of us are fed up to hear Snow White singing "One day my love will" see Little Red Riding Hood and fall from the clouds to the wolf hunter waiting for salvation?
James Finn Garner said "enough" and wrote a serie di fiabe "politically correct", dove i diversi e i reietti della società non diventano più martiri o carnefici, ma si uniscono per ottenere la loro autonomia e un giusto riconoscimento.
Nell'ambito delle mie ricerche sulle riscritture postmoderne della fiaba, ho avuto modo di intervistare questo brillante autore e le sue risposte non hanno tradito la sua fama di fine umorista e acuto osservatore della società.
Com'è nata l'idea di Fiabe Politicamente Corrette?
Avevo letto di alcune insegnanti di scuola materna a cui era stato consigliato di modificare le fiabe che leggevano ad alta voce così, per esempio, Cenerentola potrebbe trovare la felicità senza un uomo, e Snow White could find a paid job at the end. Later I learned that the University of Michigan had established a list of words to avoid. So I wrote a story that should not offend anyone and I tried to make it fun. The told in a cabaret and was well received and so voila.
In your opinion, what is the power of the story today?
One of the interesting stuff of fairy tales, I think, is their universality. Even if they have been distorted and changed (or not so serious) to the new era, have a strong power over people, with their stories of danger, loss and reward.
How a story original and can be rewritten to communicate new meanings?
Stories can be common in many ways. They contain material so basic that just a slight change of direction to change its meaning while maintaining the coherence of the plot. If you decide to write a fairy tale about social justice, for example, The Little Match Girl, you can edit and save her from poverty or make it stronger, thanks to something that helps change their lives.
What fairy tale offers more creative possibilities of subversion?
The most creative subversions come from the stories we are most familiar-probably those of the Brothers Grimm- perché esse sono ben note, ognuno di noi ha un'idea generale (vera o meno) su ciò che raccontano. Penso che le storie di Andersen siano in molti casi le più ardue da adattare. In realtà non ha un'idea di fondo su quelle che possano le versioni “classiche”, al di là delle fiabe dei Grimm.
Cosa pensi della concezione tradizionale e disneyana della fiaba?
Generalmente ho dei sentimenti controversi nei confronti delle versioni Disney. Hanno reso delle storie immortali per milioni di persone ma, allo stesso tempo, in troppi credono che queste siano le loro versioni definitive. Esse sono state anche troppo depurate, anche se questo era stato necessario- potevano dei bambini piccoli sopportare che i piedi di Pinocchio venissero bruciati?
Quale protagonista di fiabe preferisci?
Non so se ne ho uno preferito. Suppongo che mi piacciano davvero Hansel e Gretel perchè sono così astuti da salvarsi da soli. Mi è piaciuta anche l'opera inscenata in teatro quando l'ho vista pochi anni fa.
Esiste una riscrittura di una fiaba che non hai ancora fatto, ma desidereresti realizzare?
Penso di essere riuscita a riscrivere tutte le storie che ho voluto. Ultimamente ho una lunga versione di Pinocchio che era stata tagliata dal secondo libro. Spesso la leggo negli incontri letterari o in altri eventi speciali.
Quale tipo di femminilità emerge dalle tue fiabe riscritte?
Non saprei. Suppongo di volere donne forti e piene di risorse (una reazione contro le eroine passive di ieri) e quando le storie si spiegano, do loro la libertà di essere anche folli, degli individui leggermente insani, così io spero di aver ritratto una femminilità che raggiunge le radici della sua libertà individuale.
Forse vorrei dare un grande calcio nelle parti basse del Principe Azzurro, dichiarazione tipicamente femminista, non importa chi sia a dargli il calcio.
© Sabrina Abeni 2010
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